Cosa significa AMA
AMA significa AUTO-MUTUO-AIUTO, un modo di far fronte a diverse problematiche, difficoltà ed esperienze di vita in cui la condivisione dell'esperienza in gruppo sviluppa solidarietà e aiuto reciproco.
Cosa non é un gruppo AMA:
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Non é una psicoterapia di gruppo
Non è solo un luogo dove si raccontano i propri problemi
I valori dell'auto-mutuo-aiuto sono
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il legame: all'interno del gruppo i partecipanti sono coinvolti in prima persona. Si comunica la propria esperienza e ci si ascolta attivamente;
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la fiducia: ogni partecipante può esprimere liberamente sentimenti ed emozioni. Il clima che si ricerca è di empatia e solidarietà. Si ha la possibilità di motivare, senza essere giudicati, il proprio comportamento. Ogni partecipante deve avere e dare la certezza agli altri che ciò che si dice nel gruppo non sarà portato all'esterno;
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il rispetto: ogni persona è diversa dall'altra. Nella discussione si delineano vissuti e idee anche molto diverse. Nel gruppo si manifesta questa pluralità di vissuti e vedute, tutte egualmente legittime e da rispettare...
Obiettivi dei Gruppi AMA:
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offrire uno spazio in cui ogni partecipante è libero di condividere la storia del proprio dolore, dei propri sentimenti e delle proprie difficoltà;
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favorire l'ascolto di altre persone perché da questo contatto nasca la solidarietà, il sostegno reciproco e la speranza;
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individuare modalità costruttive di gestire momenti di sofferenza e solitudine;
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integrare nel presente la propria ferita del passato, per affrontare il futuro, mettendo la propria disponibilità, sensibilità e saggezza a servizio di altre persone.
Numerose sono le perplessità che sorgono in merito a questo tipo particolare di
gruppo.
Prima di tutto, non sembrerebbe sensato pensare che giovi al nostro benessere il riunirci con altre
persone che hanno il nostro stesso problema, ciò vorrebbe dire infatti trovarvi le nostre stesse
domande, ma non le risposte che stiamo cercando!
Inoltre si potrebbe pensare che questi gruppi servono solo per auto-compatirsi, per lamentarsi e rimpiangere il passato in compagnia, per auto-ghettizarsi e perchè no, nel migliore dei casi, per
richiedere l’intervento o esercitare qualche tipo di pressione sugli enti competenti perchè prendano decisioni e pianifichino interventi che possano agevolare il superamento delle difficoltà che
stiamo vivendo.
In fondo abitiamo in un paese dove esiste un “ente o persona competente” per ognuno degli aspetti della nostra
vita..
Alcuni potrebbero anche considerare positivamente questi gruppi però solo se all'interno di essi vi fosse la presenza di un “esperto nel tema” che potesse guidare i participanti, cosigliandoli e
dando le risposte che si stanno cercando senza lasciarli girare a vuoto.
Legittimo inoltre il sospetto che questa sia solo una di quelle cose "artificiali"che ci porta la moda, ma che dopo poco tempo sono sostituite da altre che travolgono le prime come un'onda
anomala, come accade per esempio con le diete, per cui ogni settimana ce ne presentano una nuova, “la migliore”, diametralmente opposta a quella annunciata con grande pompa la settimana
prima.
Tutti questi dubbi sono validi, ma non esiste una risposta univoca per ognuna delle domande che ci facciamo sul tema, nello stesso modo in cui, per la sua propria
natura, non esiste un'unica definizione di Auto Mutuo Aiuto perché ogni gruppo nella sua particolarità e nella particolarità delle persone che ne fanno parte, è una espressione valida di questa
risorsa
Il metodo dell'Auto Mutuo Aiuto, sperimentato e verificato in moltissimi paesi non solo europei e in numerose strutture di recupero e riabilitazione basa il suo successo nello scambio di idee, emozioni, esperienze, fra persone di diversa età, sesso, cultura, posizione economica, accomunate da un unico desiderio: ritrovare il proprio benessere psicofisico.
Il fulcro attorno al quale si sviluppa il percorso è il gruppo. Nel gruppo di Auto Mutuo Aiuto si ascolta e si é ascoltati, senza pregiudizi, senza giudizio, in un clima armonioso, in cui conta non tanto trovare soluzioni istantanee ai problemi ma, scoprendo le proprie risorse interiori, poterli affrontare positivamente con più forza. Nel gruppo si ritrova così fiducia in se stessi e negli altri, si acquista autostima e in una risata collettiva si riesce magari ad alleggerire situazioni dolorose o tragiche le quali, una volta espresse, perdono la loro unicità o drammaticità e ritornano ad essere comuni.
E' bene specificare cosa sia esattamente un Auto Mutuo Aiuto e cosa in effetti non sia. Fare confusione è abbastanza semplice, e con l'esperienza vissuta nell'ambito del gruppo Bipolari, proverò a specificare il tipo di confusione che questo termine può generare.
Auto Mutuo Aiuto
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Non è solo raccontare i propri problemi
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Non è mancanza di rispetto per l'altro
Quello che invece può facilmente accadere è che si consideri auto aiuto solo il potersi sfogare, il poter permettersi tutto, tanto si sarà compresi e assecondati, invece di integrare nel presente la propria ferita del passato per affrontare il futuro si cerca di ritrovare il proprio "pseudo" benessere psicofisico a discapito di altri.
Emblematico, con questa interpretazione, è il significato che assume la frase:
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individuare modalità costruttive di gestire momenti di sofferenza e solitudine
Cos'è la cultura e la pratica dell'auto-mutuo-aiuto?
Mediante la condivisione in un gruppo si cerca di
- (ri)dare a ciascuno responsabilità e protagonismo: siamo artifici del nostro destino
- mettere a disposizione degli altri la
propria esperienza: tutti abbiamo qualcosa da insegnare
- ascoltare le esperienze di altri:
tutti abbiamo tante cose da imparare
- vedere la risorsa e non solo il problema: cambiare il modo di osservare la propria situazione, sentendo le parole di chi
"ci è passato"
- credere nel cambiamento possibile: aprirsi alla
ricerca di strade alternative
- sapere vedere nel tempo un alleato: piano piano si arriva lontano
- favorire le collaborazioni:
il gruppo ci rende solidali
Riferimenti
http://www.automutuoaiuto.com/
http://foros.hispavista.com/ilpassodiulisse/354/38350/m/i-gruppi-di-auto-mutuo-aiuto-in-italia
Auto aiuto è responsabilizzazione
Come dice lo stesso Presidente dell'OISM (Osservatorio Italiano Salute Mentale) Tristano Ajmone:
"La mia opinione è che lo sviluppo naturale di simili gruppi ha inevitabilmente luogo lungo un continuum che vede ad un suo estremo la psichiatria classica (paternalistico-autoritaria e collettivista) e all’estremo opposto gruppi di persone che affrontano la sofferenza del quotidiano attraverso un processo di auto-responsabilizzazione.
...Io sostengo che i problemi che sono oggetto di diagnosi psichiatriche sono problemi che riguardano la persona e le sue capacità di gestire le proprie
relazioni sociali e famigliari, la propria spiritualità, ecc. Molte persone con problemi di sofferenza trovano difficoltà a voler identificare la natura della propria sofferenza preferiscono
rifugiarsi dietro un’etichetta diagnostica che li esonera dal ricercare e risolvere i propri limiti.
Ora, mi pare evidente e lampante che chiunque cerchi aiuto al di fuori della psichiatria, specie dopo esservi passato, si trovi di fronte al compito di disfare la matassa stigmatizzante della
diagnosi. La crescita è un processo, al fine di poter crescere bisogna lavorare sui
propri processi (comportamentali, di pensiero, relazionali, ecc.). Non credo che vi sia un solo metodo, né un metodo giusto per eccellenza o migliore in assoluto. La libertà è sfaccettata, e
gli individui sono unici al di là delle similarità che li accomunano.
Il beneficio dell’aggregazione in gruppo offre un grande potenziale per l’individuazione del proprio orientamento personale.La sofferenza psichica deve essere superata attraverso lo sviluppo di maggiori scelte circa la vita quotidiana, ed il mutuo auto
aiuto può essere una fonte di condivisione di esperienze personali a tal fine.
Quindi: niente gergo psichiatrico, niente etichette. Chi vuole crescere deve abbandonare il rifugio nella diagnosi e rimboccarsi le
maniche, deve muoversi verso la responsabilizzazione individuale ed assumere il ruolo di agente morale consapevole nel teatro della vita. E questo implica il confronto, e a volte ciò può essere
doloroso poiché implica lo scoprirsi diversi da come ci si immaginava, ma questa è la natura della crescita interiore. Il dolore
psichico è un segnale che allerta che è tempo di cambiare, tempo di trovare nuove risposte, e tali risposte non possono essere racchiuse nelle etichette diagnostiche, né cercate in una
psicanalisi fondata sulla chiacchierata infinita ed il triplo binario bio-psico-sociale.
Il mutuo auto aiuto serve! Ed esso non è un qualcosa in aggiunta all’assistenza psichiatrica, né è un’alternativa alla psichiatria.
Il mutuo auto aiuto è una risposta concreta alla sofferenza umana, ed in quanto tale è una risorsa sociale che mi auguro possa crescere e svilupparsi."
A prescindere dall'usare o meno il nome della "diagnosi etichetta", per Ajmone è fondamentale che l'individuo impari a crescere, a responsabilizzarsi ed impari a vivere. Questo può accadere se un Mutuo Auto Aiuto viene vissuto con consapevolezza e responsabilità.
Fonte (inizio 2007)
http://www.oism.info/it/società/dissenso/il mutuo_auto_aiuto(libertaria-mente).htm
Varietà delle forme del Self help
Cortesemente sottoposto alla nostra attenzione da Caffe dell'Arte
Self help, parola inglese che viene spesso preferita al termine italiano d'auto-mutuo-aiuto, definire quella grande e vivace varietà di forme di sostegno tra persone che in Italia sta diventando un nuovo modo per creare reti sociali, costruire solidarietà, integrare il sistema dei servizi per la salute ma soprattutto, aiutarsi tra cittadini che condividono lo stesso problema.
Ma il Self help é solo una parte di quel grande movimento che include l'associazionismo, i gruppi di volontariato, di aiuto e solidarietà di incontro; avvaliamoci allora di alcune brevi tipologie che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) utilizza per differenziare le varie realtà
L'assistenza sanitaria che la gente si scambia reciprocamente in settings naturali e organizzati e quella che ciascun individuo fornisce a sé stesso. Oggi, si calcola che essa copra dal 60 al 90% della domanda.
Self care
Si riferisce alle attività sanitarie non organizzate e alle prese di decisione in merito a questioni di salute, da parte di singoli individui, famiglie, amici, ecc. Comprende l'automedicazione, l'autotrattamento, le forme di supporto sociale per i malati, l'aiuto dato nel normale contesto sociale delle persone nella vita quotidiana. Si distingue dalle forme di self help in quanto non implica una struttura organizzata intorno ad un obiettivo ed interviene ad hoc in contesti familiari.
Volunteer care
Si tratta di forme di aiuto laico, organizzate da agenzie diverse (chiese, organizzazioni del volontariato, ecc.) che spesso hanno una lunga tradizione nell'offerta d'aiuto e nell'assistenza. In alcuni casi, questa modalità assistenziale é in stretta relazione con il Sistema Sanitario Nazionale.
Self help
Sono piccole strutture di gruppo, volontarie, focalizzate sul mutuo-aiuto e sulla realizzazione di obiettivi particolari. Esse sono, di solito, formate da pari che si sono uniti per una mutua assistenza al fine di soddisfare un bisogno comune, vincendo un comune handicap o comuni problemi inabilitanti, e portando ad un cambiamento personale e/o sociale desiderabile . Sono in questi gruppi accentuate le relazioni “faccia a faccia” e l'assunzione di responsabilità da parte dei membri. Questi Gruppi offrono per lo più sia assistenza materiale, sia supporto emotivo; sono frequentemente orientati sulla “causa” e promulgano un'ideologia o dei valori, attraverso i quali i membri possono conseguire un aumentato senso della dignità personale. Ciò che contraddistingue questi gruppi, formati dall'aggregazione di persone che condividono problemi comuni e identificano comuni strategie di soluzione, é il fatto che partono da una “”condizione di assenza di potere”
Servizi alternativi
Spesso, si sono sviluppati nel contesto dei gruppi e/o organizzazioni di auto-aiuto. Il concetto di autoaiuto é stato esteso all'offerta dei servizi alternativi non disponibili ad alcuni gruppi sociali, o già esistenti ma non efficaci o inefficienti.
Sistemi di supporto per il Self help
Questo termine si riferisce ai sistemi di sostegno organizzati per i gruppi di auto-aiuto, ai centri di informazione per la salute. Le loro principali funzioni sono di coordinamento dei vari gruppi di self help, alla ricerca di mezzi e risorse per dare avvio a nuovi gruppi.
Organizzazioni di self help o gruppi di pressione di self help
Queste organizzazioni, che possono essere varie sia per lo scopo che per grandezza, si riuniscono attorno a problemi specifici relativi all'assistenza sanitaria, alla promozione della salute per apportare cambiamenti nel sistema sanitario o alla prevenzione delle malattie.
Katz A.H., Bender E., Self Help Groups in Western Society, riportato da
I gruppi di auto aiuto
.QUADERNI DI ANIMAZIONE E FORMAZIONE
(1996).}
Gruppi AMA-trasforma il disagio in risorsa
Tutti sulla stessa barca
Con gruppi che si formano intorno a una comune ragion d'essere sembrerebbe del tutto logico che questa dinamica sia ben presente sin dall'inizio. La realtà è diversa: anche l'essere tutti “sulla
stessa barca” richiede un certo investimento di tempo e di energie per divenire una dinamica tangibile di mutuo aiuto.
A.I.T.Sa.Onlus Associazione Italiana Tutela Salute Mentale
Libro sui Gruppi di Auto Mutuo Aiutoacura di Tali Mattiolo Corona
http://www.aitsam.it/public/pubblicazioni/Libro_AMA.pdf
1 Aprile 2021