Poesia Hermann Hesse

Psicologia (scritta da H. Hesse nel 1959)

Un gambero amava un'aragosta,
amore che non era corrisposto;
per questo nell'inconscio fu rimosso
e causo' un desiderio di morte.

Uno psicologo indago'
sul fatto e non ci vide chiaro,
ma il gambero impreco' e scappo',
perche' era troppo alto l'onorario.

Lo psicologo biasimo'
in silenzio il comportamento,
ma la sua testa rimugino'
sul caso per lungo tempo.

Il gambero trovo' un altro amore
e guari', questo e' chiaro,
ma il medico attribui' il suo dolore
al suo complesso per il denaro.

 

Innamorarsi

L'amore è di di per sè un qualcosa che viene anche considerato malattia, a prescindere dall'avere o meno un disturbo bipolare.Chiaramente, essendo il disturbo bipolare strettamente legato alla sfera delle emozioni il legame è molto evidente:un bipolare,nel corso della propria vita, deve 'imparare' ad avere un maggiore controllo delle emozioni e per tutte le persone la maggiore perdita del controllo emozionale si ha quando ci si innamora.

 Essere innamorati è una delle esperienze più belle e toccanti. Chi non ha mai provato la magia, l'intensità, la paura e l'esaltazione di questo sentimento? 

L'inizio di una relazione ci confronta con l'attrazione ed il desiderio, con il timore di essere respinti, con la meraviglia della scoperta. Il nostro lui o lei ha caratteristiche incredibili. Sì, è finalmente lui o lei, ciò che abbiamo sempre sognato, rincorso, immaginato.

E finalmente eccolo l'amore... finalmente abbiamo la possibilità di viverlo con pienezza, con abbandono, perchè il nostro lui o lei ci ricambia, pare sentire la nostra stessa attrazione, pare vederci con gli stessi occhi illuminati dal desiderio. A questo punto le favole ci regalano la fatidica frase: "E vissero tutti felici e e contenti."

In realtà a questo punto succedono cose che vanno oltre la felicità e la contentezza e che ci mettono alla prova come uomini e donne, come esseri umani. Perchè la felicità e la contentezza non sono, ahimè, assicurate, e vanno conquistate.

Ma facciamo un passo indietro ...ritorniamo al nostro idillio. L‘attrazione che sentiamo non ci rende molto lucidi, tuttavia ci accorgiamo che il nostro lui o lei ha delle abitudini, caratteristiche, qualità che sono, in alcuni casi, diametralmente opposte alle nostre. Noi siamo così razionali e quadrati, amiamo l'ordine e la puntualità e quella persona meravigliosa che quasi adoriamo, eccola lì, caotica e colorata, con una vita e una compagnia rumorosa, con interessi e velleità artistiche o stravaganti.

E la sua conoscenza della musica techno? Incredibile!
E l' odore di incenso che riempie la sua stanza? Sublime!

E tutti questi aspetti che non ci hanno mai interessato e che, diciamo la verità, ci hanno anche disturbato intravisti in altre persone ed altri momenti, ecco che ci appaiono misteriosi ed affascinanti. Uno scrigno di tesori nascosti da scoprire. Ed è per amore, e per sentirci sempre più vicini alla fanciulla o al principe dei nostri sogni, che ci interessiamo anche alla musica squassa-orecchie, o che il disordine ci appare bohémien e la mancanza di puntualità un vezzo adorabile.

Tutto ciò che era così importante prima, ora può aspettare, scopriamo che ci piacciono anche le poesie, che i film ci commuovono, che un paesaggio o un tramonto ci portano col pensiero a lui o a lei. Il mondo ci appare straordinario e nuovo, perchè lo vediamo con occhi nuovi, perchè in parte lo percepiamo con gli occhi dell'altro. Ci sentiamo più liberi, ci pare di respirare meglio, di sentirci veramente più ricchi, più sicuri, di avere acquisito nuovi strumenti, nuove esperienze, di avere gettato lo sguardo in un altro mondo. E questo è vero. Perchè il meccanismo che regola l'attrazione fra i due innamorati è quasi scientifico. Ognuno vibrerà con gli aspetti rinnegati dell'altro.

 

E con la mia aura da artista sognatrice persa dietro a colori e rime, è quasi certo che mi farò attrarre dall'uomo razionale e con la testa sulle spalle, quello che controlla regolarmente l'olio dell' auto (anche della mia) che fa conti su conti per far quadrare il bilancio, e per il quale due più due fa sempre quattro.

La nostra natura di esseri umani tende verso la totalità e la completezza dell'essere, accanto a qualcuno che porta così spudoratamente gli aspetti di me di cui ho bisogno per la mia crescita e la mia evoluzione, io mi scioglierò, io mi sentirò vibrare, e con altre variabili, scatterà il meccanismo dell' innamoramento.

 

Questo a grandi linee ciò che accade nella prima meravigliosa fase di attrazione. Ogni ampliamento della mia esperienza e della mia percezione sarà un "dono" che l'altro mi porta e che mi farà toccare il cielo con un dito. Il team di Se' primari che fanno parte della mia personalità operativa, si allenteranno, non mi terranno rigidamente sotto controllo, nel seguire e compiacere il mio amore potrò permettermi di non essere così formale e puntuale o potrò senza sforzo far controllare l'olio dell'auto. Potrò accedere ai Se' da cui educazione e esperienza mi hanno allontanato.

 

Ma cosa accade poi? Quando ci si lascia, con la rabbia ed il dolore, ognuno si chiude in se stesso, ed ognuno restituisce all'altro "il dono" dell'innamoramento, i Se' primari riprendono la loro "pole position" ed il loro potere, e noi ritorniamo super efficienti e razionali o persi nella nuvoletta del sogno. E lo scrigno di tesori intravisto si richiude.

E quando invece le cose funzionano? Quando ci si ama, come mai le sensazioni così dolci ed intense dei primi tempi tendono in breve a scemare, e la tenerezza e l'amore sono sommersi da incomprensioni e conflitti? Come mai l'idillio sparisce?

 

Ogni situazione di stress e di difficoltà riattiva la funzione dei nostri Se' primari che hanno il compito di proteggerci in mezzo agli altri. Lo stress è estremamente comune e può prodursi anche in momenti di felicità (si pensi ai preparativi per un viaggio, o a quelli per le nozze) e questo porterà i nostri due innamorati a vedersi con gli occhi dei propri Se' primari. E quindi la mancanza di puntualità che appariva un adorabile vezzo, ora è semplicemente maleducazione, la vita bohémienne appare disordinata e zingaresca, la musica techno un insopportabile frastuono, mentre l'irriducibile logica ed affidabilità appaiono aridità e limitatezza.

 

Ci saranno momenti in cui questi giudizi severi peseranno ed influiranno sull‘amore e sull'unione. Prima c'era intimità ed armonia ed un momento dopo tutto è caotico e soffocante. Ma questi momenti si alterneranno ad altri in cui ancora una volta si avrà la possibilità di percepire la ricchezza dell'altro o di sentire quanto ci completi, e di affidarsi alla relazione con la consapevolezza che ogni aspetto di noi sarà raggiunto dall'esplorazione congiunta che attraverso l'amore stiamo compiendo con un altro essere umano.

 

Riflessione su Innamorarsi (Tratta dal Forum)

    Quadro di K. Antkowiak
Quadro di K. Antkowiak

" Il principio"

Di solito l'errore comune che commettiamo in molti è quello di concentrarci sulle cause che hanno provocato la fine di una relazione.

Ci si fanno molte domande. Ci si fanno le ricerche dolorose del quando e il perchè.

Nulla di più sbagliato, sono le sofferenze inutili sono solamente azioni autolesionistiche.

LA FINE è SCRITTA GIA' NEL PRINCIPIO.

Analizzando gli ultimi 23 anni della mia vita...

percorrendo le mie relazioni dall' inizio alla fine scopro che ho commesso sempre lo stesso errore....appunto il principio.

E cominciano a piovere delle risposte che negli anni non trovavo.

Ma per non sbagliare il principio...come si fa ? Di certo non sono la persona ideale per rispondere a questa domanda visto che ho collezionato solo dei fallimenti e se sottolineo che si tratta di ben due matrimoni...allora si capisce che c'e qualcosa che non va.

La cosa che "non va" si chiama amore...o meglio parlando del principio quindi dell'innamoramento perchè questi due sentimenti, entrambe due molto potenti sono ben diversi uno dal altro.

Durante l' innamoramento...la fase che ognuno di noi può descrivere come la più bella in realtà è una fase più delicata più pericolosa ed è quella che ci fa perdere di vista tanti altri aspetti...un innamorato diventa cieco...sordo...incapace di pensare in modo razionale.

Proprio durante questa fase delicatissima accadono delle cose che con molta probabilità segneranno il nostro futuro...la nostra vita.

Innamorato commette degli errori gravissimi quali ad esempio quel cosiddetto "vedere tutto rosa" rimanere cieco di fronte agli diffetti del proprio partner sminuendoli...ridimensionandoli per fino ommettere la loro esistenza.

Nel caso di accorgimento del fatto che ci sono delle differenze nette o altri diffetti ci si commette un altro errore ed è quello di pensare di poter "correggere" la persona assieme al suo diffetto...che può essere di tipo caratteriale o dei tratti di personalità.

Problema si presenta quando si oltre passa la fase del innamoramento quella chimica e subentra la fase di normalità dove cominciamo "stranamente" avertire delle cose che prima ci sfuggivano oppure alle quali stesso noi non davamo il peso giusto.

Quando ci vengono tolti occhiali con i vetri rosa...alcune cose cambiano anche drasticamente.

Persone come me...che investono emotivamente il proprio partner, con la forza di uragano che non risparmiano nemmeno una cellula del proprio corpo ne la mente... che si perdono completamente ...finiscono a influenzare o quasi "manipolare inconsciemente" la persona che amano alla follia.Sono cosi convolgenti che "catturano" totalmente i partner che poi alla loro volta indossa una maschera con dei tratti che piacciono...quindi ricomincia il "gioco crudele" del mentire anche inconsciemente....messi di fronte a quel tsunami non vogliono o non hanno le forze di "liberarsi" quindi in qualche modo assecondano ...forse per non ferire...ma è la scelta peggiore perche con il tempo non reggono.

Questo assecondare non fa altro che mantenere viva la forza dello tsunami...

Il "non ferire "oggi...puo ucidere domani...

Poi...quando dopo il tempo si raggiunge un punto in quale si comprende la fine di un rapporto...si scopre che le ragioni si trovano nel principio...insano...in qualche modo finto.

Scoprire di essere artefice della maggior parte delle sofferenze che ho sperimentato nella mia vita...

Scoprire che ho fatto tutto con le mie mani...

Comprendere di dover assummersi la responsabilità di quei 23 anni della mia vita.

Comprendere di aver creato e distrutto 2 matrimoni, aver messo al mondo due figlie.

Comprendere di averlo fatto per via di un meccanismo tutto mio...di quel "andare oltre"

di quel amare oltre ogni misura...di quel credere nelle parole sussurrate al orecchio.

Scoprire che alla fine era tutto artificiale nella disperata ricerca di essere amata e protetta.

Quando penso ai momenti del dolore finale...dove attribuisco colpe all'altro (spesso giustamente) Ma oggi ho raggiunto la consapevolezza che chi ha sbagliato il principio sono io.Tradita dall' amore stesso.Tradita dal bisogno di proiettare sul partner "il mio mondo colorato" Tradita dalla mancanza di coraggio da parte di chi mi stava accanto...

LE RAGIONI DELLA FINE SONO SCRITTE NEL PRINCIPIO.

Quindi...meglio che getto il cemento nel mio cuore, perche quando amo non riesco razionalizzare...non voglio più soffrire...e non voglio far soffrire...

Perchè quando finisce una relazione importante se ne esce sofferenti e sconfitti in due...

 

Fonte: Discussione sul Forum Sfidabipolare-Discussioni tra pazienti e conoscenti

Bipolare e Rapporto di coppia

 

Il successo delle relazioni in genere dipende dal fatto che le esigenze di entrambe le parti siano soddisfatte, la relazione con un bipolare ,beh, la depressione bipolare rende un po 'più impegnativo la gestione del rapporto.

 

Il disturbo bipolare è anche annoverato fra i disturbi affettivi dell'umore ed allora niente di strano se un partner con disturbo bipolare può sembrarti, talvolta, anaffettivo.

In psicologia l'anaffettività consiste nell'incapacità da parte dell'individuo di provare o produrre affetti e si manifesta attraverso la difficoltà di esprimere sentimenti ed emozioni. In psicopatologia l’anaffettività è un sintomo (non una sindrome) : anaffettività significa che non siamo in grado di elaborare ciò che ci colpisce, i nostri affetti ed emozioni.

Viene anche considerato come un distacco emotivo spesso difensivo che si manifesta contestualmente alla presenza di emozioni troppo forti o che fanno paura; può anche rappresentare una fase transitoria di diversi disturbi , tra cui, quello bipolare.

In fondo è il rifiuto di una parte di noi, il non accettarsi del tutto e quindi il negarci gli affetti della vita perchè "non li meritiamo".

 Riporto a tal proposito parte di un post che trovate di un blog di Bipolare :

 

 ...

Io non posso amare . . .
Io non posso amare, quelli come me sognano ciò che gli altri vogliono e troppo spesso dimenticano.

...io che mi sento diverso, impossibilitato ad avere un pò d'amore da chi non voglio diventi una specie di crocerossina, una donna tra Lara Croft e Madre Teresa di Calcutta, chissà magari esistono ragazze che potrebbero persino accettarmi così, ma io non riesco a metabolizzarlo.

Io non posso amare, se potessi vivrei in un mondo bellissimo, lei sarebbe la mia regina e la guarderei vivere ogni secondo della sua vita pensando a quanto sono stato fortunato, io si che avrei avuto un motivo valido per essere passato di qui, è lei.Se avessimo un figlio sarebbe quello che le mie parole non riescono a dire,un me e lei bellissimo, come viene viene, pronto a capire che la vita non va combattuta come fa il papà, va compresa e fatta diventare un dono originale.
Tutto questo sono io e anche di più ma io non posso amare . . .

 

 

Inoltre é sicuramente possibile che se per una persona “amare” in passato è risultato doloroso e frustrante(sia amare un genitore o un partner o se stesso), più o meno consapevolmente possa iniziare a ritenerlo un comportamento da evitare o comunque da fuggire, si presenta così una reale difficoltà nel creare e sostenere rapporti che implichino intimità. Sono di solito abbastanza casuali i fattori della remissione di questo sintomo: a volte basta un incontro importante e la personalità di un soggetto cambia notevolmente.

Un amore autentico però nasce dall’incontro fra due unità e non due metà.

Herman Hesse diceva che senza amore non si può né vivere né morire; infatti, la società occidentale non riuscendo ad amare, non vive bene e teme la morte più di ogni altra cosa al mondo.
Oscar Wilde diceva che c’è una terra dei vivi e una dei morti. Il ponte è l’amore, l’unica sopravvivenza e l’unico significato della vita. L’incapacità di amare è l’indifferenza per il bisogno dell’Altro. L’incapacità di amare è preclusione alla reciprocità, alla tolleranza e alla generosità, è l’ impossibilità a riconoscere il valore dell’Altro per rinchiudersi nella noia, nell’indifferenza, nell’onnipotenza, nell’egocentrismo, è la paura di uscire da sé stessi e di donarsi.

E’ vero che le relazioni intime sono un rischio, ed è vero che pretendono moltissimo da noi, così come è vero che pretendono cambiamenti, che fanno affiorare i nostri sentimenti più profondi e a volte ci fanno sentire infelici. Ma le alternative all’intimità sono solitudine e disperazione. Vivere significa anche cadere e sbattere il muso, significa rischiare, significa farsi coinvolgere e mettere in gioco tutto di se stessi. E ricordiamoci anche che chi non sa amare è anche incapace di amarsi (e sappiamo che questo è una delle problematiche che un bipolare deve imparare a superare).

 Non si può amare a distanza, restando fuori dalla mischia, senza sporcarsi le mani, ma soprattutto non si può amare senza condividere.

In amore l’assenza di parole è spesso confusa con l’incapacità di amare, mentre a volte rappresenta il contrario può segnalare la capacità di misurarsi con il silenzio, il vuoto, la calma e talvolta fa parlare il corpo. Il silenzio delle parole spesso è un modo di ascoltare l’altro senza interrompere, lasciando che la pena o la gioia che prova siano espresse senza l’obbligo della reciprocità e dello scambio. Il silenzio può essere sì motivo di scontro affettivo, ma può anche diventare offerta di uno spazio vuoto disponibile per far emergere ciò che ancora non siamo. Le facoltà accademiche di scienze della comunicazione sono un diretto derivato della difficoltà di amare dell’uomo moderno. E’ opinione prevalente che un sentimento così elementare e universale come quello dell’amore non abbia bisogno di essere argomentato e discusso, invece proprio su queste tematiche il nostro sapere si mostra oltremodo povero e confuso.

A volte si trova “la cura” nella rinuncia degli affetti, limitandosi a lenire i sintomi e non la Causa.

A causa della paura dell’abbandono, della separazione e della solitudine, si tende a negare i propri desideri e bisogni. 

Questo tipo di paura di solito è accompagnata dal senso di colpa. Subentra la necessità di controllare se stessi: quando si ha paura infatti non ci si concede.
Ma questo non è vivere. E’ sopravvivere.

Questo però è un regno in cui bisogna avventurarsi senza maschere e senza difese: nessuna barriera.
Ma la propria identità non deve confondersi.

Quando siamo innamorati invece siamo fantastici, belli, pieni di energia, ottimisti e armoniosi., perché rinunciarvi?

 

 

schema dell'affettività
schema dell'affettività

dallo schema su riportato è abbastanza chiaro che per un bipolare la

  • Consapevolezza della propria identità affettiva ( è una persona che continua ad oscillare fra il provare amore e 'odio' per se stessa)
  • Autoaccettazione e sicurezza di sè

sono due passaggi molto difficili da superare. Ma avere accanto una persona che si ama e ci ama , può far diventare più facile superare gli ostacoli affettivi. I compagni (o familiari) possano fare molto per i partners bipolari...ma non di certo desiderando di diventare come loro...

 

L'affettività si può pensare come relazione emotiva positiva: un tipo di relazione che noi abbiamo nei confronti di una persona, positiva, portiamo affetto per una persona. Qui l’emozione, l’affettività non ha il carattere totalizzante della passione, non è qualcosa che ci giunge inaspettatamente e ci colpisce lasciandoci “nudi”, senza capacità di reagire. E’ qualcosa di più tranquillo, di più elaborato, di più mediato. Infatti quando parliamo di bisogno di affettività parliamo di bisogno di cura reciproca, il prendersi cura di qualcuno, avere come progetto qualcuno. Il prendersi cura vuol dire che tu quella persona non ce l’hai davanti in maniera indifferente, ma come un progetto, vuoi fare qualcosa con lei, sei in una relazione ben specifica di progettualità. Affettività qui significa essere premurosi, attenti, solleciti, in un certo senso anticipando i bisogni dell’altro:volergli bene.

Dire che si ha bisogno di affetto significa dire che si ha bisogno di essere capiti, compresi, accettati, presi in cura da qualcun altro.

 

Riferimento per questa pagina

sito  www.lifeloveandbipolar.com  in particolare  http://www.lifeloveandbipolar.com/bipolar_relationships.html

 

 

 

                                                                                                    07 Febbraio 2013