Mindfulness e Disturbo Bipolare
Il concetto di Mindfulness (consapevolezza) deriva dagli insegnamenti del Buddismo, dello Zen, e dalle pratiche di meditazione Yoga. La meditazione “Mindfulness” è una modalità di prestare attenzione al momento presente, in modo non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere una maggiore accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza psichica.
La padronanza sui propri pensieri e sulle proprie emozioni (capacità di automonitoraggio e metacognizione) permette maggiori possibilità di esplorazione, espressione e cambiamento di tali contenuti. Secondo la teoria mindfulness però, prima di promuovere la messa in discussione delle convinzioni erronee o irrazionali che generano la sofferenza, occorre cambiare la relazione con i propri contenuti mentali.
I disturbi dell’umore, in ottica cognitiva, sono caratterizzati da pensieri disfunzionali che attribuiscono alla realtà circostante continui significati negativi, come non sono adeguato, nessuno mi capisce, la mia vita non va come vorrei, cosa non va in me? Sono un fallimento, la mia vita è un casino ecc …La mindfulness aiuta a prendere le distanze da questi pensieri disfunzionali predicando continuamente che “I PENSIERI NON SONO FATTI”.
Distaccandosi dai propri contenuti mentali, si ha la possibilità di osservarli con maggiore chiarezza.
Ai pensieri negativi (primari) che alimentano i disagi emotivi, si aggiungono ulteriori pensieri improduttivi (secondari) su di sé. Questo meccanismo di autoaccusa e autobiasimo genera una spirale che dà origine al ruminio depressivo. La persona si pone così in una condizione di nemica di se stessa, anziché di alleata di se stessa. L’allenamento alla consapevolezza e all’accettazione permetterà di riconoscere più facilmente l’inizio di una fase depressiva, bloccare la spirale di pensieri negativi che questa innesca portando invece l’attenzione sul momento presente evitando di cadere in preda al rimuginio.
La mindfulness promuove esperienze di accoglimento del presente, di comprensione più ampia e delicata delle difficoltà e di tolleranza delle emozioni e delle percezioni negative quali esperienze da includere ed attraversare con equanimità nel proprio percorso esistenziale.
"Equanime è quello stato emotivo stabile, responsivo e non reattivo, propizio alla focalizzazione dell'attenzione sul momento attuale e caratterizzato da costanza dell'umore, distacco e serenità al cospetto delle cose e dei fenomeni effimeri.
Tra gli interventi terapeutici mindfulness-based c’è la Mindfulness-Based Cognitive Therapy(MBCT), sviluppata da Jon Kabat-Zinn nel 1979 presso il Medical Center dellaUniversity of Massachusetts. La MBCT viene rappresentata come la terza generazione della Terapia Cognitivo Comportamentale (Third Generation CBT – Cognitive Behavioral Therapy).
Di notevole interesse è la mole di evidenze scientifiche che attestano gli effetti della pratica meditativa assidua su alcune strutture anatomiche chiave del cervello[1] adibite alla regolazione delle emozioni e sull'attività cellulare di interi distretti dell'organismo:
1) incremento e rimodulazione dell'attività della corteccia del lobo prefrontale sinistro[2] (sede delle emozioni positive);
2) incremento e rimodulazione dell'attività dei nuclei profondi dell'emisfero destro (parte intuitiva e digitale dell'esperienza esistenziale e percettiva) e dell'amigdala struttura cerebrale collegata all'esperienza della paura);
3) intervento neuro-modulato da citochine e altri neuromodulatori e glucocorticoidi sugli assi ipofisiari e sulla secrezione di cortisolo
4) modulazione adattiva dell'immunità cellulo mediata;
5) effetti protettivi sul DNA, mediati da un aumento dell'attività della telomerasi.
Bibliografia
1. Davidson R. (2005), Meditation and Neuroplasticity: training your brain, in Explore, 1(5), 380-388.
2. Shimomura T., Fujiki M., Akiyoshi J., Yoshida T., Tabata M., Kabasawa H., Kobayashi H., Functional brain mapping during recitation of Buddhist scriptures and repetition of the Namu Amida Butsu: a study in experienced Japanese monks, in Turk. Neurosurg., 18(2), 134-141.
Fonti: http://www.sabrinacattaneo.it/psicologa/articoli/40-mindfulness-e-depressione
29 Febbraio 2016